8 luglio 2014

Alex Kidd in Miracle World - Rubrica

Siamo nel 1986,in piena guerra fra case produttrici. Atari presenta l'Atari7800, Sega il Sega Master System e Nintendo il NES. È proprio la Nintendo che comanda con Super Mario Bros (uscito l'anno prima) e con l'uscita del primo titolo di una futura serie di successo, The Legend of Zelda. Le altre case però non stanno a guardare con le mani in mano. Per l'appunto uscirà di lì a poco il primo Castelvania per mano di Konami, seguito da Bubble Bobble e Arkanoid, entrambi della Taito. Anche Sega non rimase in disparte, e fu proprio in quell'anno che rilasciò quello che venne per lungo tempo considerato l'antagonista prinvipale dell'idraulico baffuto: Alex Kidd in Miracle World.

Alex Kidd è una saga quasi completamente giocabile negli 8 Bit del Master System, nonché mascotte della console per i successivi quattro anni, prima dell'arrivo di Sonic. 
Ma cosa caratterizza questo titolo? La trama è molto semplice, come per la maggior parte dei platform games di allora: Alex dovrà salvare suo fratello Egle da Janken "il Grande" e i suoi scagnozzi. Certo non è come salvare una principessa ma offre numerosi spunti e ambientazioni, infatti Alex durante la sua avventura percorrerà città, foreste, mari e vulcani. Durante il gioco troveremo delle monete spendibili per comprare oggetti nei mercati posti all'inizio di alcuni livelli. Gli oggetti comprabili possono essere divisi in due tipologie: Quelli adibiti al combattimento, come anelli che sparano onde d'urto e quelli adibiti al movimento. Ebbene sì, in questo gioco possiamo trovare veicoli utili per percorrere lunghi spazi aerei e terresti, senza rischiare la vita con ogni nemico. Gli oggetti sono supporto atti  nel facilitare il completamento di determinati livelli, dunque non saranno essenziali.
Il level design di fatto ci offre diverse alternative per completare un livello, con un grado di difficoltà sopra la media anche per via dei movimenti alle volte "scivolosi". A fine di alcuni livelli dovremo competere con i soliti boss, questi ultimi la vera particolarità del gioco. Infatti tali scontri si distaccheranno dal resto del gameplay generale, mutando in sfide all'ultimo sangue a "morra cinese".Come già detto in precedenza, il gioco si strutturerà in numerosi contest, in ognuno dei quali riscontreremo colori accesi che staccheranno decisamente con i colori del protagonista il quale,  per via dei tempi che correvano, non risulta caratterizzato al meglio. Un vestito rosso con orecchie sproporzionate non è il migliore dei character design ma nel suo piccolo non stona con il resto dell'ambientazione. Musiche vivaci e squillanti ci accompagneranno lungo l'avventura e seguiranno il ritmo del nostro procedere e, durante i tratti in moto, avremo una musica più ritmica di quella di base.

Alex Kidd in Miracle World rimane una perla fra i giochi di questa console e in genere fra i platform di quel decennio. Un ottimo modo per variare dai titoli classici senza perdere quella sensazione di familiarità. Sono molti i pregi, dall'introduzione dei mezzi di trasporto, all'immediatezza con cui si viene inseriti nel gioco ma sono altrettanti anche i difetti; pur cercando di distaccarsi dalla serie di Mario e famiglia, ne rimane stilisticamente dipendente. Si riscontrano anche difficoltà coi comandi, legnosi alle volte, ma soprattutto il fatto che le sfide coi boss siano penalizzanti nel loro essere "diverse" dal resto del sistema di gioco. Tuttavia nel complesso rimane un titolo che farà cadere una lacrimuccia ai più vecchi al sol sentire la musica del menù.
E tu che scegli: sasso, carta o forbice?

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